E’ stato presentato il 13 luglio 2021 alla Quinzaine des Réalisateurs del 74 Festival di Cannes il documentario Futura, un’ inchiesta collettiva dove ragazze e ragazzi tra i 15 e i 20 anni raccontano la loro idea di futuro.
“La nostra idea è stata quella di realizzare un’opera collettiva. Così nasce Futura, un lavoro condiviso che ha lo scopo di raccontare i giovani italiani e tratteggiare, attraverso i loro occhi e le loro voci, un affresco del Paese” dicono i registi Pietro Marcello, Francesco Munzi e Alice Rohrwacher. Un ritratto del Paese osservato attraverso gli occhi di adolescenti che raccontano i luoghi in cui abitano, i propri sogni e le proprie aspettative tra desideri e paure.
Un viaggio poetico da Nord a Sud, iniziato nel febbraio del 2020, che indaga lo spirito del tempo attraverso le interviste a gruppi di giovani, i cosiddetti divenenti. Un’opera che si trasforma in corsa, quando irrompe il coronavirus, tramutandosi nel “diario di uno stato d’animo contagiato”. L’atmosfera si fa più cupa, i volti coperti dalle mascherine, gli occhi rassegnati.
Come diventare adulti in un mondo apocalittico, difficile, senza grandi prospettive e speranze? Il documentario non fornisce risposte.
La linea dell’orizzonte dei ragazzi è lontana e sfuocata. Futura interroga la coscienza degli adulti di oggi. Un film didattico per genitori ed insegnanti.
I tre registi si sono ispirati alle grandi inchieste degli anni ’60 e ’70 realizzate per la tv da grandi registi come Mario Soldati e Luigi Comencini. Un film “libero dalla meta”, come lo definiscono gli autori, che non vuole svelare verità, bensì raccogliere lo spirito di un’epoca.