Versi di Luce Giovani – Cineclub 262

Progetto
I giovani studenti con l’aiuto dei docenti interni hanno adottato un testo letterario (poesia, novella, romanzo...) coerente con il tema 2022, lanciato dall’Ente Organizzatore, che, in seguito ad approfondimento e attività di formazione con esperti del settore cinematografico, è stato liberamente rappresentato con il mezzo cinematografico con particolare riguardo a forme sperimentali quali videopoesia, documentario sperimentale, altre forme d’arte cinematografica.

Il progetto, già sperimentato negli scorsi anni, ha inventato un format che coinvolge a totalmente gli alunni delle scuole coinvolte. I punti di partenza del lavoro sono gli argomenti letterari legati alla didattica scolastica. Questi, attraverso approfondimento con i docenti di letteratura e/o di arte e/o altre materie compatibili con il ramo letterario, accompagnano lo studente in un viaggio profondo ed entusiasmante, reso più coinvolgente dalla creatività che egli mette in campo, attraverso il linguaggio cinematografico e con l’ausilio di esperti del settore, per trarne spunti utili a produrre delle opere filmiche. Il tema per il 2022 è “il mare”, un omaggio a Verga nella ricorrenza del centenario della sua morte: – Il mare non ha paese ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare” (G. Verga). Il mare, metafora del confidente, del muto naturale interlocutore, riporta ad interrogare se stessi sul senso delle proprie azioni, [..]per riscoprire il coraggio di seguire le pulsioni che ani mano ogni progetto di vita, per orientare la propria bussola interiore e proseguire il viaggio che è il senso di ogni vita. Il messaggio scuote gli animi e la creatività degli studenti.

Queste le attività svolte nel corso del progetto:
attività di formazione, finalizzata a favorire la capacità di lettura critica del linguaggio cinematografico con l’obiettivo di acquisire strumenti e metodi di analisi che favoriscano la conoscenza della grammatica cinematografica;
attività didattica finalizzata all’approfondimento dello studio della letteratura e dei temi letterari proposti con l’obiettivo di scegliere il soggetto che attraverso il linguaggio cinematografico (per natura poetico) sarà trasposto in cortometraggio;
attività di produzione di un cortometraggio finalizzato all’apprendimento delle principali fasi creative che porteranno alla realizzazione dei lavori dal soggetto alla postproduzione) hanno accompagnato gli studenti attraverso un percorso, iniziato da spunti letterari e concluso con la produzione dell’opera cinematografica.

A fine progetto sono stati prodotti 13 cortometraggi. I ragazzi hanno appreso le basi del linguaggio cinematografico, hanno approfondito gli argomenti della didattica, hanno fatto esperienza diretta in un set cinematografico partecipando alla produzione del loro cortometraggio “dal soggetto alla post- produzione”. Guarda qui i cortometraggi realizzati:
La conchiglia marina: “O conchiglia marina, figlia / della pietra e del mare biancheggiante, / tu meravigli la mente dei fanciulli” Salvatore Quasimodo. Poesia che si fa esperienza, esperienza che si fa cinema. I bambini dell’infanzia vivono, attraverso le emozioni e le esperienze sensoriali, i versi della poesia di Salvatore Quasimodo: “La conchiglia marina” e apprendono le basi del linguaggio cinematografico.
Un sogno fatto in Sicilia: Ismaele, si addormenta improvvisamente in classe. Nei suoi sogni confusi, immagina i compagni impegnati a raccontare la Sicilia nei modi più strani e coinvolgenti.
Mari di vita: la vita ieri e oggi in una delle più importanti e antiche colonie greche – la Gela che fù – danno il “la” ad un cortometraggio d’altri tempi. “Tempi pieni di grandezza e ricchezza” come recita la poesia d’apertura che conduce per mano lo spettatore in un viaggio nella memoria della piccola città affacciata sull’omonimo golfo, la cui vita era scandita dai ritmi della natura, dai giochi dei ragazzi per le strade e dai gesti semplici dei pescatori in perfetta simbiosi col mare. Purtroppo negli occhi di un anziano novantenne oggi, qualcosa non torna…
Majeutica: in una classe piena di vita, colta da una regia non meno concitata, si affastellano gli interventi degli studenti, che interagiscono con il docente e tra loro, sul tema del mare e della poesia.
La lezione, il mare: ogni scuola costituisce un micromondo a sé, irripetibile; e nel medesimo tempo incarnazione di un universale che abbraccia tutte le scuole del mondo; quello che accade dentro ai muri, tra i libri e i quaderni, seduti tra i banchi in classe, è costantemente in relazione con quel che accade nella vita fuori dal suo perimetro; in particolar modo, in questo caso, al mare.
Onde d’incomprensioni: il corto trae ispirazione dal testo “Onde d’incomprensioni” della studentessa Ambra Giorgi il cui frenetico e confusionario linguaggio, conduce il lettore verso una direzione apparentemente ben diversa dal tema definito nella frase del Verga – claim del festival. Lo spettatore intraprende un viaggio psichedelico all’interno dell’anima di Giulia, la protagonista del film, alienata per via degli impulsi poetici e spesso incompresa da tutti, perfino dai genitori che decidono di sottoporla una serie di sedute psicologiche. La diagnosi del vecchio psicologo stupirà perfino lei.
Piccirì: Luigi Pirandello e Giovanni Verga erano legati da una profonda amicizia e stima reciproca. I due destini s’intersecano nella Terra di Sicilia immersa in un mare la cui storia e mitologia hanno sempre affascinato e ispirato le menti più sensibili ed eccelse della letteratura mondiale. Pirandello morto a Roma, nell’esprimere le sue ultime volontà, ebbe a scrivere che le sue ceneri dovevano essere disperse nel mare della sua Agrigento; ed è lì che un gruppo di studenti dell’università di Palermo vogliono riportarle. Siamo nel pieno della seconda guerra mondiale …riusciranno i giovani a raggiungere il loro obiettivo?
Scrusciu d’amuri: una lezione di letteratura in riva al mare, dei giovani studenti presi di sorpresa anche dal rumore delle onde e da un pallone che li invita al gioco e alla spensieratezza. La dichiarazione d’amore in versi del poeta Rocco Vacca (stimato poeta gelese) e la spiaggia sotto i piedi sono il mix perfetto per lasciarsi andare alle emozioni e alla bellezza del paesaggio. Gli abbracci ed i sorrisi finali fanno comprendere come il vero suono d’amore sia la vita che brilla nei loro occhi: infiniti e profondi come il mare.
A Giulia: tre amiche si ritrovano davanti al mare. Hanno un appuntamento importante, un impegno preso con qualcuno che non c’è più. Preparano una lettera dedicata all’amica scomparsa Giulia e si danno da fare per organizzare un rito d’addio.
Transitus: un misterioso Dante, segue un giovane Virgilio in un inferno contemporaneo. Tra migranti e violenze, sogni e desideri, Dante farà i conti con sé stesso.
Dov’eri: il dolore per la perdita di una madre, che essendo avvenuta in tenera età assume nell’adolescenza il senso dell’abbandono, della rabbia. Tra ricordi delle estati al mare e il desiderio di ritrovare una spiegazione, un confronto e conforto, si sviluppa il racconto per voce di tutti i compagni del protagonista.
Nodi d’aMare: una ragazza dopo la scomparsa dell’amato nonno, un pescatore che amava il mare, vive un rapporto conflittuale esattamente come nei versi di Baudelaire, per poi rendersi conto che proprio il mare è l’elemento di continuità di un rapporto spezzato improvvisamente.
Mare e terra: un triangolo amoroso che ha come protagonista una ragazza che non sa chi scegliere di amare tra una ragazza e un ragazzo, rispettivamente il mare e la terra. Ispirato a una poesia di Alda Merini (Mare e terra).

CIPS - Cinema e Immagini per la Scuola
Piano nazionale di educazione all'immagine per le scuole promosso dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito
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