Il “Festival Visioni notturne Sostenibili. Notte di documentari con gli autori” ogni anno tende a potenziarsi e a sperimentarsi. In questa edizione particolare attenzione è stata data al coinvolgimento attivo dei ragazzi, cercando di modificare l’azione educativa che abbia al centro il “documentario“, strumento per la rivalorizzazione del territorio. Anche nelle precedenti edizioni è emersa l’esigenza di creare, nei mesi prima che precedono le giornate del festival, alcuni momenti di formazione per i ragazzi e giovani del territorio sia sulle tematiche del festival che sulle pratiche per la creazione dei documentari, workshop e masterclass su argomenti inerenti la valorizzazione degli archivi audiovisivi presenti in tutto il comprensorio territoriale.
Azioni del Festival:
1. creazione di una “Scuola libera del territorio” per la valorizzazione degli archivi visivi con Workshop tematici sulla catalogazione e archiviazione dei documentari. Destinatari: studenti delle scuole e giovani del territorio (14-25 anni);
2. concorso Giovani Visioni – “Partire/ restare, rigenerare, curare“. Destinatari: studenti delle scuole e giovani del territorio (13-21 anni);
3. workshop Concorso per artisti/registi/fotografi/fumettisti Destinatari: giovani under 35;
4. mini-lab. Destinatari: ragazzi dai 6 ai 10 anni;
5. Proiezioni per il Festival. Destinatari: giovani e pubblico adulto.
Il Festival ha raggiunto i seguenti obiettivi:
• promosso la cultura cinematografica attraverso il linguaggio/genere dei documentari, per la maggior parte prodotti dal “basso”, fuori dai vincoli imposti dall’industria cinematografica e televisiva;
• creato momenti e opportunità di incontro tra le diverse comunità del territorio belicino, tra loro e i realizzatori e gli operatori di cinema, favorendo l’arricchimento culturale;
• favorito la creazione e l’implementazione di reti tra istituzioni locali e soggetti privati per ottimizzare la progettazione e gli investimenti per la promozione del territorio;
• valorizzato i luoghi “della memoria” della geografia dettata dal terremoto del ’68, puntando sull’elaborazione dell’immagine del territorio belicino per rivolgersi allo sviluppo e promozione delle risorse proprie del territorio in collaborazione con gli stakeholders locali;
• promosso la cultura del cinema all’interno delle scuole di ogni ordine e grado.
Impatto culturale ed educativo sul pubblico di riferimento
Il Festival ha rivisto l’offerta culturale della Valle del Belìce e non solo, è stato infatti la prima manifestazione pubblica che ha avuto luogo in Sicilia dopo un periodo di lock down e di chiusura di manifestazioni a causa della pandemia epidemiologica Covid19. Ha inoltre rintracciato i bisogni educativi dei giovani del territorio e non solo. Ad esempio è stata inserita all’interno delle attività di PCTO del Liceo Scientifico “Benedetto Croce” di Palermo, coinvolgendo altri studenti, ed inserendosi nella programmazione didattica con lo scopo di rivalutare il linguaggio visivo, implementando i programmi didattici attraverso una riflessione sulla contemporaneità. Il Festival ha voluto altresì – parlando linguaggi universali – integrare le diverse intelligenze, ha proposto un pensiero proetnie e prodiversità culturale (attraverso le proiezioni dei documentari scelti), anche in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030.
Il progetto ha coinvolto complessivamente 2 scuole, 50 studenti e 4 docenti.