28/11/2025
“Le Feste Senza Fine”, interamente realizzato con il Liceo Artistico “Mengaroni” di Pesaro è stato invitato nel programma di Filmmaker di Milano, un festival internazionale che promuove il lavoro di giovani registi, celebrando anche grandi autori non soli italiani e favorendo scambi tra esperienze e discipline diverse.
Il film, diretto da Mauro Santini, della durata di 56 minuti e girato in 4K, è stato realizzato nell’ambito del Piano Nazionale “Cinema e Immagini per la Scuola, promosso dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Il progetto è liberamente ispirato alla graphic novel Una storia a fumetti di Alessandro Baronciani. Proseguendo il percorso avviato con “Le belle estati”, Santini trasporta una narrazione a fumetti dei primi anni 2000 nella vita contemporanea degli studenti di un liceo artistico di Pesaro.
La trama gioca su un affascinante scambio di specchi tra i giovani protagonisti e la letteratura: i fumetti diventano lo storyboard di situazioni affettive e una mappa dei luoghi di una città adriatica. Su questo sfondo si intrecciano amori reali, infatuazioni, evoluzioni pittoriche e composizioni musicali, che si sovrappongono a una finzione nata venticinque anni fa. In parallelo, il film svela agli studenti il mestiere del filmmaker, in un dialogo continuo tra regia e vita reale.
Mauro Santini dal 2000 realizza film con una forte impronta diaristica, curando personalmente fotografia, montaggio e suono. Negli ultimi anni si è dedicato con passione alla realizzazione di film all’interno delle scuole, in particolare con il Liceo Mengaroni. I suoi lavori sono stati presentati in festival internazionali come Venezia, Locarno, Jeonju e Oberhausen.
Oltre alla regia, Santini ha curato fotografia e montaggio. La sceneggiatura è stata scritta insieme a Luca Badioli. Nel cast, composto principalmente da giovani interpreti, figurano Giulio Foglietta, Lara Dellisanti, Natalie Filippini, Tommaso Raffaelli e Sofia Patregnani. Le musiche originali sono di Nicola Lampredi, con due brani di Duncan Monge.

