Il progetto “Via con Fanti” segue gli obiettivi dell’Agenda 2030 per le tematiche relative alla salute e alla qualità dell’istruzione. Un aspetto qualificante di questo progetto: la scelta lasciata agli alunni delle varie tematiche da affrontare, aspetto che ha favorito la loro responsabilizzazione rispetto al percorso svolto. Nei programmi televisivi, nelle pubblicità, nel cinema, sui quotidiani e le riviste le ragazze e i ragazzi vengono raccontati attraverso stereotipi che rischiano di diventare consuetudini e convinzioni radicate.
Il percorso ha mirato alla messa in discussione degli stereotipi di genere e culturali. L’adolescenza è un tempo di verifica delle capacità innate e acquisite, dei bisogni e dei desideri, ed è in questo periodo che si radicano idee e comportamenti che influiscono o influiranno sensibilmente sulla percezione di sé e sulle modalità relazionali. Cruciale: fornire strumenti per riflettere sull’identità e sul ruolo che si vuole assumere nel mondo. La classe è il luogo dove gli adolescenti fanno esperienza di tutte queste diversità. Qui si è indagato come le ragazze e i ragazzi si rappresentano e si raccontano. Si è fotografato la situazione attuale e, dando voce agli adolescenti, si è partiti innanzitutto dalla conoscenza dei bisogni, delle lacune, dei comportamenti, dell’immaginario e, in generale, del mondo culturale e reale dentro cui ess* si muovono, vivono, scelgono, desiderano. Il progetto ha avuto tra i suoi obiettivi la promozione del benessere scolastico, l’educazione alla cittadinanza e l’integrazione multiculturale finalizzate al rispetto delle differenze di qualunque tipo. La realizzazione pratica di questi obiettivi: la produzione di un documentario-inchiesta, basato sulla raccolta di testimonianze in cui gli studenti non siano soltanto oggetto di studio, ma autori del proprio racconto. Il documentario ha indagato le criticità degli stereotipi per lo sviluppo e la costruzione dell’identità degli adolescenti.
Il progetto ha coinvolto complessivamente 100 studenti e 7 docenti.