Coltivacorti a Scuola – L’Alveare Producecinema

Progetto
“Coltivacorti a scuola” è un Festival proposto dall’Alveare Cinema e dalla Compagnia Genitori Instabili che si propone il racconto dei valori della campagna e delle tradizioni rurali e contadine attraverso l’ideazione, la produzione e la promozione di opere cinematografiche realizzate dagli istituti scolastici italiani per restituire centralità ai valori dimenticati della nostra tradizione contadina e ai più giovani spesso sconosciuti.

L’Alveare Producecinema e la Compagnia Genitori Instabili con la collaborazione di Kyoto Club, hanno proposto la II edizione del festival “Coltivacorti a scuola” per stimolare nelle giovani generazioni e non solo, il racconto dei valori della campagna, delle tradizioni e dei saperi rurali ma anche le prospettive di sviluppo (anche tecnologico) dell’agricoltura di qualità in un’ottica di continuo aumento dei fabbisogni alimentari e delle problematiche legate all’influenza dei mutamenti climatici sull’agricoltura.

Il progetto è anche un’opportunità per gli studenti di avvicinare il mondo dei giovani agricoltori, inaspettatamente sempre più numeroso, e che può rappresentare uno stimolo a nuove forme occupazionali. A tal fine “Coltivacorti a scuola” ha proposto laboratori di ideazione, produzione e promozione di opere cinematografiche: alcune scuole, selezionate attraverso un bando, hanno avuto la possibilità di essere affiancate da un team di professionisti del cinema per la realizzazione del loro prodotto audiovisivo che ha partecipato al Festival. Alla manifestazione hanno potuto partecipare tutti gli Istituti Scolastici Italiani di ogni ordine e grado con due modalità presentando direttamente il proprio prodotto finito.

Inoltre gli studenti hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con rappresentanti del Kyoto Club che hanno contribuito ad arricchire, con dati scientifici, la necessità di cambiamento degli stili di vita e del rapporto con la terra espressa dai giovani. I laboratori sono stati effettuati utilizzando strumentazioni tecnologiche come telecamere, droni etc. e sono stati sviluppati con una metodologia che ribalta il concetto di lezione frontale o di semplice laboratorio. Gli studenti e i docenti, in questo caso anche fruitori dei laboratori, sono stati coinvolti grazie al metodo maieutico. Si è utilizzato il metodo partecipato per coinvolgere studenti, genitori, docenti etc. per la valorizzazione ed il restiling degli spazi verdi e degli orti.

In tutto sono stati selezionati 6 cortometraggi che si sono andati ad aggiungere ai 5 realizzati con il supporto del team di specialisti di Alveare Cinema per un totale di 11 cortometraggi finalisti. L’impegno più grande di questa edizione è stato proprio il non tradire gli obiettivi prefissati coinvolgendo attivamente gli studenti e le scuole e facendo sentire la presenza e il sostegno nonostante il difficile periodo pandemico. Durante il lockdown del 2020 gli studenti sono stati coinvolti a distanza con il progetto “Coltivacorti a casa” e nel corso dei mesi successivi è proseguito un capillare lavoro organizzativo e realizzativo, nell’assoluto rispetto delle misure di sicurezza, per consentire lo svolgimento dei laboratori finalizzati alla realizzazione dei cortometraggi e per l’organizzazione del Festival entrambi in presenza.

Il Festival si è svolto dal 24 al 26 giugno 2021 a Tuscania (VT). Tra proiezioni e premiazioni; incontri con esperti di ambiente, natura e del mondo del cinema; passeggiate nella campagna; degustazioni; visite guidate e laboratori per bambini, la tre giorni di eventi ha riempito Tuscania di studenti, famiglie e appassionati del mondo rurale. Gli 11 cortometraggi finalisti sono stati sia proiettati al Teatro Pocci che trasmessi sulla piattaforma del Festival dove è stato possibile votarli.

Il progetto nel complesso ha coinvolto 5 regioni, 9 scuole, 200 studenti e 30 docenti.

Guarda qui i 5 cortometraggi realizzati:
BUONA VITE
L’ORTO STORTO
LA FATTORIA DI ALICE
MA CHE SAPORE HA UN FIORE?
PROPRIO QUI PROPRIO ORA

  • Titolo:1) BUONA VITE 2) L’ORTO STORTO 3) LA FATTORIA DI ALICE 4) MA CHE SAPORE HA UN FIORE 5) PROPRIO QUI PROPRIO ORA
  • Sinossi:1) Quando è morta mia nonna, ho pensato subito alla pasta in casa. Ho ricordato il sapore che aveva, che non sentirò mai più. Il sapore che aveva solo la pasta che faceva lei. E ho ricordato l’odore del vino, quello fresco di cantina. E poi il freddo della cantina. Nelle giornate calde d’estate. I ricordi non si vedono, li costruiamo, li inventiamo. Diventano immagini diverse. Solo le sensazioni rimangono le stesse, quelle sensazioni che creano le immagini legate al nostro passato. Sono odori, sapori, emozioni; tutto quello che ti torna come brividi sulla pelle. I ricordi sono la nostra storia, le nostre radici. Sono la nostra ancora alla terra. La nostra ancora di salvezza.
    2) Come fai a spiegare a tua figlia cos’è Ortostorto? Soprattuto se ci lavori? Ortosorto è una fattoria sociale volta alla formazione e all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. A contatto con la terra, con la semina di ogni seme, la raccolta e la vendita di una parte di questa, ci sono ragazzi con problematiche diverse, ragazzi che grazie al lavoro nei campi hanno trovato il modo più libero e più bello di integrarsi di nuovo e per la prima volta al mondo. Partendo dalla forma più antica e più vera del lavoro, riconquistano sulla pelle la fatica, la forza, la pazienza e, infine, il risultato. Lo svantaggio da cui erano partiti qui non esiste più. Si riparte dall’inizio, dalle radici, dove l’esclusione non può più essere una scusa. Un motivo triste per restare a casa. Nessuno escluso, siamo tutti figli della stessa madre, tutti figli della stessa terra. Questa chiama, e l’uomo risponde.
    3) I ragazzi dell’istituto comprensivo Fantappiè di Viterbo si avvicinano ad una realtà a loro nuova. Una realtà lavorativa che si propone come recupero mentale e fisico di vita, speranza e relazioni. Il percorso di conoscenza di questa realtà parte dalla conoscenza degli individui stessi che la abitano, del loro lavoro di produzione, ma non solo. il lavoro utile e visibile che essi fanno per la comunità stessa e per il mondo fuori, ma anche il lavoro invisibile agli altri, quello dentro ognuno di loro. Ma i veri protagonisti saranno gli studenti con il cammino che riusciranno a fare grazie alle parole ed alle pratiche svelatrici di una comunità nuova per loro, un mondo di relazioni sconosciuto. L'obbiettivo è far incontrare due mondi vicinissimi ma ancora sconosciuti, mondi interscambiabili, come tutti i mondi e tutti i sogni. Due o più mondi che tornano alla terra per ripartire verso la vita con forza ancestrale ma energia nuova, che rinasce sempre, come le stagioni, come le relazioni. L'incontro tra i ragazzi di oggi e quelli di una volta, come tra la terra e i nuovi frutti. Un desiderio intimo di far parte di tutto. Fame di vita e morsi alla natura, portatrice sana di valori perduti.
    4) Lungo le sponde del Lago di Bolsena (VT) Paola Perosillo coltiva piante aromatiche e fiori edibili. Nel suo vivaio oltre a coltivare le piante ama trasmettere le sue conoscenze soprattutto ai bambini facendo capire loro l’importanza della natura, facendone sentire i profumi ma anche i sapori. Per Paola il contatto con la natura non è solo un lavoro ma una missione, una visione, un modo di vivere e di essere.
    5) Nell’idea classica, l’uomo ha ricevuto dalla Provvidenza un pianeta bello e profumato, con
    i cieli puliti e le acque cristalline. Un mondo che, invisibilmente, “Provvede” a sostenerci
    tutti rifornendoci di ogni cosa: di aria respirabile, di cibo commestibile, di acqua bevibile e di ogni bellezza naturale da ammirare. L’uomo dovrebbe solo tenerlo in
    ordine, pulito e viverci in armonia. Ma purtroppo non è così.
  • Data di uscita:2021
  • Durata:1) 12’50” 2) 12’03” 3) 15’ 4) 6’55 5) 7'38
  • Genere:Commedia/Documentario
  • Staff tecnico:L’ALVEARE CINEMA
CIPS - Cinema e Immagini per la Scuola
Piano nazionale di educazione all'immagine per le scuole promosso dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito
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