31/01/2025
Il mondo del cinema e dell’intrattenimento è in continua evoluzione, e con esso anche le regole che ne disciplinano l’accesso ai contenuti. Recentemente, il Ministero della Cultura ha approvato una nuova categoria di classificazione: “Opere non adatte ai minori di 10 anni”, introdotta con il decreto legge 27 dicembre 2024, n. 201 è stato modificato l’articolo 2, comma 2 del decreto legislativo 7 dicembre 2017, n. 203, in attuazione della direttiva europea sui servizi di media audiovisivi (SMA). Una novità che potrebbe cambiare il modo in cui genitori e figli scelgono cosa guardare al cinema o in streaming.
L’obiettivo principale di questa nuova categoria è quello di tutelare i minori, garantendo che i contenuti a cui accedono siano adatti alla loro età e sensibilità. Fino ad oggi, le classificazioni esistenti (come quella per i minori di 14 o 18 anni) lasciavano un vuoto per quelle opere che, pur non essendo estremamente violente o esplicite, potevano comunque risultare inadatte ai bambini più piccoli.
Quali sono i contenuti sensibili?
Secondo le linee guida del Ministero della Cultura, i contenuti sensibili sono quelle scene che potrebbero essere potenzialmente dannose per i minori. Questi contenuti sono suddivisi in sei categorie principali:
- Violenza: include non solo la violenza fisica, ma anche quella psicologica, come stupro, molestie sessuali, maltrattamenti di animali e ambiente, umiliazioni e mancanza di rispetto per i bisogni etologici.
- Sesso: scene erotiche o riferimenti espliciti a comportamenti sessuali.
- Uso di armi: l’impiego di armi da fuoco, esplosivi, coltelli e simili.
- Linguaggio e turpiloquio: l’uso di un linguaggio volgare, blasfemo o offensivo.
- Uso di sostanze stupefacenti o alcol: il consumo ripetuto di alcol o droghe.
- Discriminazione e incitamento all’odio: comportamenti scorretti basati su razza, genere, orientamento sessuale, condizione fisica, o verso gli animali.
Per maggiori informazioni, potete consultare il comunicato ufficiale del Ministero della Cultura.